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Cindy-fluenced

Cindy Sherman ispira. Con la sua arte influenza gli osservatori, ma anche gli artisti. Dalla fine di gennaio il Bank Austria Kunstforum mostra l’influsso che la sua opera ha esercitato sulla generazione di artisti successiva e ancora continua ad esercitare.

Chi conosce Cindy Sherman, lo sa: tutto nell’operato artistico di Cindy ruota intorno a Cindy. Il soggetto prediletto dell’artista è lei stessa, senza essere se stessa. Nelle sue opere si focalizza sulla costruzione di identità. Gioca magistralmente con i cliché, s’infila nei ruoli più disparati.

Sherman diventa la propria make-up artist, la stilista, la regista e la fotografa di se stessa. Rappresenta figure del mondo del cinema e della moda, ma anche personaggi celebri dell’antichità, della pittura o della letteratura. I suoi quadri sono un manifesto della rottura fra l’autorappresentazione autentica e la messinscena,
come si vede bene nella prima serie importante di Sherman "Untitled Film Stills" (1977-1980). Con il suo lavoro l’artista dimostra che l’identità si può scegliere, che l’identità è frutto di una costruzione e si può plasmare in base alle esigenze. Tuttavia l’identità resta sempre assoggettata alle norme sociali. Sono queste norme che l’artista mette sotto la lente della sua critica con incredibile sottigliezza.

Alla costante ricerca del bello nella bruttezza, con i suoi quadri e il suo sguardo critico e dissacrante l’artista polarizza le opinioni. Sherman ispira così la prossima generazione di artisti, stimolandola a proseguire nei media l’esplorazione di temi come l’identità e la trasformazione, senza modificare il proprio approccio artistico.

Oltre all’opera di Cindy Sherman si possono ammirare anche opere di Elke Silvia Krystufek, Pippilotti Rist, Julian Rosefeldt, Catherine Opie o Eva Schlegel.

The Cindy Sherman Effect. Identità e trasformazione nell’arte contemporanea - 29/1 - 21/6/2020
www.kunstforumwien.at

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